Tancredi Antoniozzi, ventitreenne e figlio dell’onorevole Alfredo Antoniozzi, noto esponente di Fratelli d’Italia, è stato arrestato a Roma con l’accusa di aver organizzato una serie di rapine ai danni di passanti, focalizzandosi principalmente sul furto di orologi di lusso. L'operazione della polizia è scattata in seguito a un audace colpo avvenuto in una delle aree più esclusive della Capitale, dove un giovane era stato derubato del suo Rolex Daytona, del valore di circa 20mila euro.

Arresto e accuse

Il giudice per le indagini preliminari ha emesso un’ordinanza di arresto nei confronti di Tancredi Antoniozzi, supportata da prove schiaccianti. Il giovane utilizzava i social media per identificare le sue vittime, concentrandosi su coetanei che ostentavano orologi di marca, in particolare i prestigiosi Rolex. Come riportato dal quotidiano Repubblica, Tancredi si sarebbe vantato in alcune intercettazioni di aver pianificato i colpi, ma la testimonianza di un complice si è rivelata cruciale per l’arresto.

Il modus operandi di Antoniozzi era audace: dopo aver assistito a un furto, si avvicinava alle vittime per cercare di estorcere ulteriori somme di denaro, promettendo assistenza nel recupero degli orologi rubati. Questo comportamento ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, che hanno avviato un’indagine approfondita.

Il colpo iniziale

L’inchiesta, avviata a dicembre dello scorso anno, è stata innescata dall’episodio del Rolex rubato. Secondo le ricostruzioni, il complice di Antoniozzi, David Cesarini, sarebbe stato l’esecutore materiale della rapina, mentre Tancredi avrebbe orchestrato l’intero piano. Dopo aver assistito al furto da un’auto, Antoniozzi si sarebbe avvicinato alla vittima, cercando di ottenere ulteriori 8mila euro in cambio di un presunto aiuto per ritrovare l’orologio.

Questo colpo ha avviato una serie di indagini che hanno rivelato l’esistenza di una vera e propria banda dedita a furti di orologi di lusso, con Antoniozzi al centro dell’operazione.

Il pentimento e le minacce

La situazione ha preso una piega inaspettata quando uno dei membri della banda, Manuel Fiorani, ha scelto di collaborare con le autorità, rivelando tutto ciò che sapeva. Questo gesto ha spinto la polizia a intensificare le indagini su Antoniozzi e i suoi complici. Nel tentativo di mantenere il controllo, Tancredi ha iniziato a minacciare Fiorani, arrivando a fare appostamenti sotto casa sua.

Le intimidazioni sono diventate sempre più gravi, con Antoniozzi che avrebbe urlato frasi minacciose, come: “Sto andando ad ammazzare di botte tua madre”, mentre cercava di sfondare la porta dell’abitazione dell’ex complice. Questo clima di paura e violenza ha reso evidente la gravità della situazione, spingendo le forze dell’ordine a intervenire con decisione.

La vicenda di Tancredi Antoniozzi, ora al centro di un’inchiesta che ha scosso l’opinione pubblica, mette in luce non solo il fenomeno delle rapine di lusso a Roma, ma anche le inquietanti dinamiche di una gioventù che, purtroppo, sembra attratta da facili guadagni e da uno stile di vita che ignora le conseguenze.

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