
La pellicola "Il bambino di cristallo" , diretta da Jon Gunn , sta conquistando l'attenzione sia della critica che del pubblico per la sua rappresentazione autentica e commovente della disabilità . La Commissione Film della Conferenza Episcopale Italiana ha evidenziato come questo film rappresenti un nuovo modo di raccontare le storie di chi vive con disabilità , non limitandosi a mettere in luce i limiti, ma celebrando le possibilità e ponendo le persone con disabilità al centro della narrazione.
Un viaggio nella vita di Austin
La storia si concentra su Austin , affettuosamente chiamato Ace Man , un ragazzo di 13 anni che ha già subito più fratture che compleanni, ben 27 . Austin vive con osteogenesi imperfetta , una malattia genetica che rende le sue ossa estremamente fragili, e affronta anche l' autismo , che si manifesta in lui con una vivace logorrea e un'iperattività costante. La sua famiglia, composta dal padre Scott , dalla madre Theresa (anch'essa affetta dalla stessa malattia) e dal fratello minore Logan , sano, lo ama profondamente, ma la gestione delle sue esigenze quotidiane rappresenta una sfida continua.
La situazione familiare raggiunge un punto critico quando Scott , sopraffatto dall' alcolismo , provoca un incidente stradale con i figli a bordo. Questo tragico evento diventa un catalizzatore per il cambiamento: Theresa costringe Scott a confrontarsi con le sue responsabilità e a lasciare la casa. Quella che potrebbe sembrare la fine di tutto si trasforma in un'opportunità per Scott di intraprendere un percorso di recupero, riscoprendo il suo ruolo all'interno della famiglia e nella società.
Un approccio realistico e ispirato alla realtà
"Il bambino di cristallo" si ispira alla vera storia di Scott e Theresa LeRette , affrontando il tema della disabilità con uno sguardo realistico e, al contempo, ottimista. Il film non nasconde le difficoltà e le sfide che la famiglia deve affrontare, ma presenta Austin non come un problema, bensì come un'opportunità di crescita per tutti. Scott , ancora legato a un amico immaginario dell'infanzia di nome Joe , si confida con lui, trascurando a volte Theresa , che vive con il peso del senso di colpa per aver trasmesso la malattia al figlio.
Il legame tra Austin e Logan è particolarmente significativo: i due ragazzi condividono un affetto profondo e una complicità che supera ogni ostacolo. Logan , che frequenta la stessa scuola di Austin ma in classi diverse, lo sostiene e lo protegge, senza mai provare imbarazzo per la sua condizione. Le loro interazioni sono un esempio di amore fraterno, dimostrando come la disabilità possa arricchire le relazioni familiari piuttosto che impoverirle.
La narrazione attraverso gli occhi di Austin
Una delle scelte più riuscite del regista è quella di far raccontare la storia da Austin stesso, utilizzando la voce fuori campo per guidare lo spettatore attraverso la sua vita. Inizia dal momento in cui i suoi genitori si sono incontrati e, anno dopo anno, Austin condivide le sue esperienze, dalle fratture alle visite dai nonni, fino alla diagnosi di autismo e alla vita scolastica. La sua narrazione è intrisa di energia e ottimismo, rendendo il film non solo una storia di sfide, ma anche di piccole gioie quotidiane.
Il cast è di alto livello, con attori come Zachary Levi , Meghann Fahy , e i giovani talenti Jacob Laval e Gavin Warren , che portano in vita i personaggi con grande sensibilità. "Il bambino di cristallo" si basa sul libro autobiografico "The Unbreakable Boy: A Father’s Fear, a Son’s Courage, and a Story of Unconditional Love" di Scott Michael LeRette , e si presenta come un'opera consigliata per chi desidera riflettere su temi complessi e attuali.
Genere: drammatico - Durata: 109' - Nazionalità: USA.