
Otto ore di terrore per un ragazzo di 15 anni, rapito a San Giorgio a Cremano, un comune nei pressi di Napoli. La drammatica vicenda ha avuto inizio martedì mattina, quando il giovane, figlio di un imprenditore noto nella zona, è stato avvicinato da un gruppo di uomini incappucciati mentre si recava a scuola. Questo episodio ha sollevato timori per un possibile intento estorsivo, con una richiesta di riscatto che potrebbe raggiungere cifre astronomiche.
Chi è il giovane rapito a San Giorgio a Cremano
Il ragazzo, identificato con le iniziali M.M., è stato prelevato poco prima delle 8, nei pressi del liceo Filippo Silvestri a Portici, non lontano da Napoli. Le forze dell’ordine, coadiuvate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), stanno indagando sul caso, ritenendo che il rapimento possa essere connesso a un tentativo di estorsione. La famiglia del giovane è ben conosciuta nella comunità, il che ha portato a supporre che il sequestro fosse finalizzato a ottenere un riscatto.
La ricostruzione del rapimento
Le testimonianze raccolte descrivono un momento di grande confusione. M.M. stava camminando da solo verso la scuola quando un furgone bianco si è avvicinato, fermandosi accanto a lui. Gli occupanti, con il volto coperto, hanno rapidamente afferrato il ragazzo, che ha tentato di opporsi, gridando e dimenandosi. Nonostante i suoi sforzi, è stato incappucciato e costretto a salire nel veicolo. La scena ha catturato l’attenzione di alcuni passanti, uno dei quali ha immediatamente allertato le autorità. La notizia del rapimento si è diffusa rapidamente attraverso i social media e le piattaforme locali, creando un clima di allerta nella comunità.
La richiesta di riscatto e la liberazione
Durante la giornata, i rapitori, mentre erano sotto il monitoraggio delle forze dell’ordine, hanno contattato i familiari del giovane per avanzare una richiesta di riscatto. Si vocifera che la somma richiesta possa aggirarsi attorno a 1,5 milioni di euro, ma tale informazione è ancora da confermare. Fortunatamente, nel pomeriggio, intorno alle 16:20, il ragazzo è stato rintracciato dalla polizia in un’area di servizio lungo l’Asse Mediano, nei pressi di Licola, a circa 35 km dal luogo del rapimento.
Dopo la liberazione, M.M. è stato portato in un luogo sicuro, dove ha potuto riunirsi con i genitori. Le autorità hanno confermato che il ragazzo sta bene e non ha subito gravi danni. Le indagini preliminari hanno rivelato che il furgone utilizzato per il rapimento era stato rubato, e le forze dell’ordine stanno seguendo la pista del sequestro lampo per estorsione. L’inchiesta è coordinata dal magistrato Henry John Woodcock, mentre gli agenti della sezione investigativa della polizia di Napoli sono attivamente coinvolti nelle operazioni sul campo.