
La confessione di Andrea Beretta, ex leader della Curva Nord dell'Inter, ha segnato una svolta decisiva nelle indagini sull'omicidio di Vittorio Boiocchi, avvenuto il 29 ottobre 2022 a Milano. Boiocchi, noto capo ultrà, fu ucciso a colpi di pistola da due uomini in moto davanti alla sua abitazione. Attualmente in carcere per un altro omicidio, Beretta ha dichiarato di essere il mandante del delitto, commissionato per un importo di 50mila euro a Marco Ferdico, anch'egli ex ultrà nerazzurro.
Le rivelazioni di Andrea Beretta
La confessione di Beretta ha scosso profondamente il panorama del tifo milanese. In un'intervista, ha affermato senza esitazioni: “Siamo stati noi a organizzare tutto”. La sua decisione di collaborare con le autorità è stata motivata dalla necessità di chiarire la sua posizione riguardo all'omicidio di Boiocchi, un evento che ha avuto un impatto significativo sulla storia della Curva Nord. Beretta, già in custodia dal settembre 2024 per l'omicidio di Antonio Bellocco, ha scelto di rivelare dettagli inquietanti anche su questo caso.
La spartizione degli affari della Curva Nord
Dai documenti emersi, risulta che Beretta ha descritto le tensioni tra lui e Boiocchi riguardo alla gestione economica degli affari della Curva Nord, in particolare per quanto concerne il merchandising. La rivalità tra i due era evidente e culminò in un acceso confronto sulla spartizione dei proventi. Beretta ha confessato di aver ordinato l'omicidio di Bellocco e ha rivelato che l'esecuzione materiale del delitto di Boiocchi fu affidata a Ferdico e a suo padre, Gianfranco. Inoltre, la figura di Mauro Nepi, un altro ultrà, emerge come colui che suggerì a Beretta di contattare i Ferdico per realizzare il piano.
Omicidio commissionato per 50mila euro
Durante una conferenza stampa, la procuratrice aggiunta di Milano, Alessandra Dolci, ha fornito dettagli fondamentali, confermando che Beretta è il mandante dell'omicidio. Ha spiegato che il movente era di natura economica e che la somma di 50mila euro sarebbe stata suddivisa tra i vari coinvolti. L'intento di Beretta era chiaro: eliminare Boiocchi, leader della Curva Nord, per prendere il suo posto e appropriarsi dei profitti derivanti dalle attività della curva.
La collaborazione nel timore di una vendetta
La decisione di Andrea Beretta di collaborare con i pubblici ministeri non è stata presa alla leggera. In un colloquio con la moglie, risalente all'ottobre 2024, ha espresso il timore di una possibile vendetta da parte della cosca Bellocco, in seguito all'omicidio di Antonio. “Fanno una strage, tu mi devi ascoltare, non posso restare dentro”, le ha detto, rivelando che la sua intenzione di collaborare non era per ottenere uno sconto di pena, ma per proteggere i suoi familiari. Attualmente, Beretta e Nepi sono indagati come mandanti dell'omicidio di Boiocchi, e le indagini hanno portato all'arresto di sei persone coinvolte in questo inquietante intrigo.