Il meglio della Valle d'Aosta |
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Noi che conosciamo e amiamo tutta la nostra regione, frequentiamo spesso località meno conosciute, poco frequentate e tuttavia di grande fascino ed interesse (vedi sezioni ItineRARI). In questa pagina vogliamo invece descrivere, seppur brevemente, le zone più note che sono - probabilmente - le più belle e rappresentative della Valle d'Aosta, da non mancare se si trascorre una vacanza di alcuni giorni nella regione.
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Per Aosta e i castelli vedi pagine apposite.
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Cogne, cuore del Gran Paradiso |
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Cogne propone comunque ai turisti dei servizi di accoglienza di ottimo livello, con hotel confortevoli, eccellenti ristoranti tipici ed intrattenimenti per adulti e bambini. |
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Geografia |
Per
raggiungere Cogne si esce al casello autostradale di Aosta
Ovest, si attraversa Aymavilles, paese dominato dal
caratteristico
castello, e si risale la stretta valle scavata
dal torrente Grand Eyvia.
Per i primi Km la strada attraversa i ripidi fianchi di una stretta valle. Oggi numerose gallerie e paramassi rendono il percorso rapido e sicuro ma un tempo questo tratto era spesso impraticabile durante i mesi invernali e ciò ha contribuito all’isolamento economico e culturale di Cogne. Appena prima della frazione Epiney, la valle si allarga scoprendo boschi, praterie, ghiacciai ed alte cime. Il capoluogo di Cogne, formato dalle due frazioni di Veulla e Sonveulla, è adagiato a fianco del vasto prato di Sant’Orso, autentico cuore verde della località, oculatamente preservato dalla speculazione edilizia. Qui la valle si ramifica in diversi valloni, il più noto, quello di Valnontey, culmina con la vetta del Gran Paradiso, 4.061 m. |
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Le miniereGià il geografo Strabone aveva scritto di sfruttamenti minerari in Valle d'Aosta da parte dei Salassi, la popolazione celto-ligure che popolava la nostra regione prima della conquista romana, avvenuta nel 25 A.C. Benché alcuni autori ritengano possibile uno sfruttamento dei giacimenti di Cogne già in epoca romana, i primi documenti che attestano la presenza di attività estrattive sono medievali (1150 e 1421) e sono riferiti a miniere di argento nella Valleille. Lo sfruttamento minerario a Cogne e in tutta la Valle d'Aosta prende slancio nel '600-'700 in concomitanza con le numerose guerre che interessarono gli stati sabaudi e la conseguente accresciuta necessità di metalli per gli armamenti. A Cogne, antico feudo vescovile, dal 1640 inizia una causa fra il vescovo di Aosta e la comunità locale per il diritto di sfruttamento dei giacimenti di magnetite. Lo sviluppo della metallurgia ha un nuovo impulso con l'arrivo del bergamasco Carlo Mutta, originario della Val Brembana. La sua famiglia, così come i fonditori Gervasone, avvieranno lo sfruttamento di miniere in molte località della regione. Nella prima metà dell'Ottocento è determinante l'azione del medico César Emmanuel Grappein, laureato in medicina a Torino nel 1804 e per molti anni sindaco del paese. Egli fa realizzare una strada efficiente per il trasporto del materiale e organizza lo sfruttamento del filone da parte della popolazione locale. Nel 1898 la miniera di Cogne, abbandonata da decenni, viene acquistata dal belga Alfred Theys. Nel 1907 nasce la Società anonima Miniere di Cogne che avvia delle ricerche geologiche e realizza le teleferiche per il trasporto a valle del minerale. Nel 1917 la società viene acquistata dall'Ansaldo che realizza la galleria sotto il Drink per consentire il trasporto della magnetite su rotaia fino a monte di Aosta. Nel 1927 viene fondata la Società Anonima Nazionale Cogne che vede la partecipazione dello Stato. A dirigere lo sfruttamento industriale delle miniere è Franz Elter che introduce moderne tecniche di coltivazione. Nei primi anni trenta la Cogne diventa una "azienda speciale" dello stato fascista e ottiene importanti commesse per la fornitura di materiale bellico. L'azienda, che integrava la miniera di Cogne, quella di antracite di La Thuile e l'acciaieria di Aosta, arriva ad avere circa 10.000 addetti alla fine della guerra. Elter, attivo nella guerra di Liberazione, viene nominato commissario straordinario. Dagli anni '50 la Cogne perde competitività e fette di mercato. Nel 1959 vengono abbandonate le gallerie superiori di Colonna e Liconi e l'ingresso viene spostato più in basso, a Costa del Pino, 2.027 m. I minatori vengono alloggiati in un nuovo villaggio, realizzato a monte del paese. Nel 1966 viene abbandonata la miniera di La Thuile e nel 1979 viene infine chiusa anche la miniera di Cogne.
Di questa epopea rimangono oggi gli imponenti ruderi delle installazioni di Colonna, a quota 2.406, costruzioni che ospitavano centinaia di minatori, alloggiati lassù per turni di molti giorni, isolati da tutto; alcuni impianti del Cantiere Cogne, dove avveniva la selezione del minerale; le discariche di materiale inerte, depositate sulla sponda destra del torrente Grand Eyvia. Curiosità: nel 2009, dopo anni di lavori e investimenti, l'Amministrazione regionale ha deciso di abbandonare il progetto di collegamento turistico tra Cogne e Pila, utilizzando il tracciato del trenino che trasportava il minerale da Cogne ad Acque fredde e da lì all'acciaieria di Aosta. |
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Il Parco |
Approfondimenti sul Parco del Gran Paradiso e sulle altre aree protette della Valle d’Aosta. |
Estate 2011. Si è stabilito nelle Valli attorno a Cogne uno stambecco bianco, l'unico caso di albinismo conosciuto per questa specie. Si tratta di un maschio in buona salute, nato nel 2006. Gli etologi temevano che, per il suo colore bianco, potesse venire rifiutato dal gruppo. Al momento sembra invece che sia perfettamente integrato nel suo branco. |
In Valnontey, a 1 Per avvicinarsi ai temi dell'ambiente alpino e conoscere i diversi aspetti del Parco, anche in una giornata di maltempo, è possibile visitare il Centro Visitatori del Parco del Gran Paradiso. Il Centro, realizzato all'interno dello storico villaggio dei minatori, è indirizzato ad un pubblico eterogeneo, ciascuno può infatti personalizzare il proprio percorso di visita. |
La Valle di Cogne è un'autentica Mecca per gli appassionati di botanica. E' infatti la zona floristicamente più ricca di specie e di rarità botaniche della regione e un'area fra le più importanti delle Alpi occidentali. Sembra paradossale, ma gli ambienti più interessanti sono al di fuori del Parco del Gran Paradiso, nei versanti sulla destra orografica della Grand Eyvia. Qui substrati di calcescisti e ofioliti producono un habitat favorevole per ospitare una preziosa biodiversità, con numerose entità rare come l’Aethionema thomasianum, l’Astragalus alopecurus, l’Androsace septentrionalis, la Matthiola vallesiaca, la Saxifraga diapensoides, la Campanula alpestris, solo per citare alcune fra le specie più ricercate. Da gennaio 2010 è in vigore una nuova leggere regionale per la tutela e la conservazione della flora alpina (L.R. 7 dicembre 2009, n. 45) che sostituisce la precedente legge n. 17 del 1977. Testo di legge con l'elenco completo delle specie protette. |
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Proposte, svago e culturaA Cogne non si può mancare una visita alla Cooperativa Dentellières di Cogne (di fronte alla chiesa) dove le merlettaie (spesso nel caratteristico costume locale) realizzano i tradizionali pizzi al tombolo, secondo una tecnica plurisecolare. Nella stessa sede anche un'esposizione di merletti e la possibilità di acquisto diretto. |
La cartolina più famosa di Cogne è sicuramente la vista della storica fontana di ferro, fatta realizzata dal dott. César Emmanuel Grappein nel 1809, con lo sfondo delle cime e dei ghiacciai alla testata della Valnontey. |
Per conoscere l'originale architettura rurale di Cogne, vale la pena di visitare la Maison de Cogne Gérard-Dayné, splendida costruzione tradizionale che esemplifica gli aspetti caratteristici della tipica abitazione di Cogne in legno e pietra. Cogne conta tra i suoi affezionati ospiti diverse personalità di spicco della politica e della cultura. Durante l'estate alcuni di essi si rendono disponibili per stimolanti incontri e conferenze. Cogne propone un nutrito e vario calendario di iniziative per lo svago dei propri ospiti: programma delle attività sul sito dell'ufficio turistico di Cogne. Il nuovo Espace ALPINART, nel Villaggio Minatori, ospita interessanti mostre temporanee organizzate dalla Fondation Grand Paradis. |
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Escursioni |
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Giustamente famose sono le
cascate di Lillaz: tre salti d'acqua davvero spettacolari, a
10'
di comodo cammino dalla frazione di Lillaz. Ad inizio estate,
quando c'è più acqua, la cascata più a valle forma un'alta
colonna d'acqua che origina spruzzi rinfrescanti ed arcobaleni.
Un sentiero gradinato consente di salire fino alla cascata più a
monte, offrendo scorci vertiginosi sui salti d'acqua e
sulla stretta forra scavata dal torrente Urtier. Lungo la strada per giungere alle cascate, è stato realizzato un percorso geologico con grossi blocchi di pietra che rappresentano le diverse rocce della valle e ci raccontano milioni di anni di storia terrestre. |
Descrizione dettagliata dell'itinerario alle miniere nella sezione Geoturismo |
Visite guidate |
Fatevi accompagnare su questi itinerari dalle guide escursionistiche naturalistiche della Valle d’Aosta, potrete muovervi in sicurezza lungo questi splendidi percorsi, scoprendo l’ecologia degli ambienti alpini e i diversi aspetti di queste montagne: la geologia, la flora, la fauna, l’opera secolare dell’uomo. |
Per i gruppi organizzati abbiamo
programmi
collaudati per gite di un giorno che comprendono facili passeggiate e visita al paese di Cogne. Abbiamo elaborato programmi appositi anche per gite scolastiche - dalla scuola primaria alle medie superiori - con brevi escursioni didattiche alla scoperta della fauna del Parco. |
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Inverno |
Le piste di discesa di Cogne
non sono estese e rinomate come quelle di altre stazioni della
Valle d'Aosta ma offrono comunque la possibilità di belle
discese, in grado di soddisfare anche gli sciatori esperti,
inserite in un ambiente di grande fascino. La vera vocazione invernale di Cogne è però lo sci di fondo. Il prato di Sant'Orso ha ospitato più volte gare di Coppa del Mondo e innumerevoli altre competizioni nazionali ed internazionali. Oltre 50 km di piste sempre ben battute percorrono le valli attorno al capoluogo, con piste tecniche che fanno la felicità degli sciatori più esigenti. Nel prato, a due passi dal centro del paese, c'è un eccellente campo scuola e una pista adatta ai principianti. Lungo i tracciati è frequente incrociare da vicino i grandi ungulati di queste montagne. A febbraio si disputa qui la Marciagranparadiso, popolare gara di gran fondo in tecnica classica di 45 Km, organizzata in maniera impeccabile da un'organizzazione ormai molto ben rodata. A fianco del campo scuola, punto di arrivo delle gare, c'è un attrezzatissimo snow park, ideale per i bambini e per chi non sa sciare. In Valnontey viene battuta una pista pedonale, adatta per per chi non scia ma desidera camminare nei fatati paesaggi invernali. Numerosi i percorsi adatti alle racchette da neve. Le guide locali organizzano gite accompagnate con le ciaspole, un'occasione per esplorare in sicurezza la montagna e imparare a conoscere l'ambiente alpino in inverno. |
Dal 1 gennaio 2011 Cogne è
diventata ufficialmente una Perla delle Alpi.
L'Associazione
turistica Alpine Pearls riunisce oltre 20 località,
situate nell'intero arco alpino tra Italia, Austria,
Germania, Svizzera, Francia e Slovenia. Le Perle delle Alpi
sono mete turistiche di qualità, impegnate nell'adozione
di soluzioni per la mobilità dolce. Fa parte delle Perle Alpine anche il comune di Chamois. |
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Il Monte Bianco non è solo, con la sua cima glaciale di 4.810 m, la vetta più alta d’Europa ma è soprattutto un ampio e complesso massiccio con 40 vette oltre i 4.000 m, ardite guglie granitiche, creste affilate e un centinaio di ghiacciai. L'intero gruppo si estende per oltre 400 Km2 a cavallo fra Francia, Italia e Svizzera.
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Settembre 2011: Le ultime misurazioni accurate
dell’altezza del Monte Bianco, effettuate da esperti francesi, hanno
stabilito per la vetta più alta delle Alpi la misura di 4.810,44 m. La sommità del
Monte Bianco è glaciale e la sua altezza dipende quindi dalle precipitazioni
nevose e dagli accumuli provocati dal vento. Curiosità: la vetta del Monte Bianco è sul confine italo-francese? Una risposta dalla lunga storia!
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Link al sito sul Tour del Monte Bianco con numerose informazioni utili. |
Sul versante italiano si stendono ai piedi del Monte Bianco due splendide valli facilmente accessibili, la Val Veny e la Val Ferret. Queste vallate offrono una vista magnifica sul massiccio e sono di enorme interesse naturalistico, sono infatti tutelate quali siti di interesse comunitario (S.I.C.). Attenzione: in alta stagione viene applicato il numero chiuso per l'accesso alle valli con i mezzi a motore. dalle 9 alle 17 non possono transitare oltre 400 vetture. L'accesso è comunque possibile con mezzi pubblici. |
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NB In estate e nei week-end invernali vi sono limitazioni del traffico. In alternativa viene istituito un servizio navetta. |
Si veda anche l’itinerario nell’adiacente Val Sapin, descritta nella sezione Geoturismo. |
La Val Veny è più glaciale, con due ghiacciai, quello della Brenva, al suo imbocco, e quello del Miage, più a monte, che si spingono fino al fondovalle. |
La strada inizia ripida fino a raggiungere il santuario di Notre Dame de la Guérison, proprio di fronte alla maestosa cascata di ghiaccio costituita dal ghiacciaio della Brenva. |
Poco oltre, la valle diventa ampia e pianeggiante con boschi alternati ad ampie radure. Un'area attrezzata per il picnic, campeggi, rifugi ed altre strutture offrono accoglienza e ristoro. Ogni 2 anni, l'ormai famoso bosco del Peutery, diventa il cuore della manifestazione Celtica |
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La valle riprende quindi a salire fino a raggiungere il fronte del ghiacciaio del Miage, dalla caratteristica forma a tenaglia. Si risale ancora a lato della morena destra del ghiacciaio fino a raggiungere il Lac Combal (1.950 m), una vasta area umida d'alta quota, solcata da numerosi rivoli e torrenti. L'area ospita numerose specie igrofile, tra le quali spiccano, anche per i profani, i bei pennacchi bianchi degli eriofori e numerose orchidee selvatiche. Attorno al lago si incontra invece la bellissima Aquilegia alpina, pianta protetta dalla Legge Regionale 45/2009 sulla protezione della flora. |
Dal Lac Combal in 15' di cammino si raggiunge lo spettacolare laghetto glaciale del Miage. |
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Il lago del Miage ha un aspetto quasi polare, con il nero ghiacciaio che ne lambisce le acque lattiginose. Il lago, per la sua particolare origine e conformazione, può talora svuotarsi completamente. La diminuzione di massa del ghiacciaio, osservato negli ultimi anni, ha portato alla formazione di 2 distinti laghetti dal diverso colore. |
Proseguendo ancora si può raggiungere il
Col de la Seigne, al confine con la Francia, dove si scorgono resti di
installazioni militari dell'ultima guerra.
Sul versante destro della Val Veny, sullo spartiacque con il vallone di Chavanne, c'è Mont Fortin, antica fortificazione e luogo estremamente panoramico per ammirare il Miage e tutto il tratto occidentale del massiccio. |
Nei pressi del Colle de La Seigne è stata ristrutturata una casermetta che, da avamposto bellico, è divenuta oggi un centro di accoglienza e di informazione sull'Espace Mont Blanc. |
Anche in questa valle ci sono 3 rifugi: da quello di facile accesso a quello quasi alpinistico. |
In inverno la strada è chiusa per pericolo di valanghe. In estate la strada è percorribile fino a La Visaille, poi si prosegue a piedi. |
Espace Mont Blanc |
Le tre nazioni attorno al Monte Bianco sponsorizzano l'inserimento del massiccio nella lista dei siti patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO, in quanto "sito eccezionale ed unico al mondo, luogo di nascita e simbolo dell'alpinismo". |
Funivia del Monte Bianco |
La nuova avveniristica funivia è funzionante dal 31 maggio 2015. |
Courmayeur |
Courmayeur
è stata una delle prime località delle Alpi ad avere uno sviluppo
turistico, basato, prima ancora dell'avvento dell'alpinismo, sulle sue
numerose sorgenti termali, frequentate dall'aristocrazia sabauda fin dal XVIII secolo. Da piccolo paese di agricoltori, Courmayeur è divenuto
una rinomata stazione per lo sci alpino e una delle più raffinate
località di villeggiatura d'Italia. Il comune è composto da numerosi villaggi, sparsi sul territorio. Il capoluogo conserva una torre medievale, la Tour Malluquin, documentata già nel 1351. La chiesa parrocchiale, intitolata a San Pantaleone, è di antichissimo impianto ed è stata più volte trasformata nel corso dei secoli. Il campanile, risalente al XIV secolo, è stato anch'esso modificato nel tempo anche per ragioni statiche. A Courmayeur venne fondata nel 1850 la S ocietà delle guide, la prima in Italia e seconda al mondo solo a quella di Chamonix. La storica casa delle guide ospita l'interessante Museo alpino Duca degli Abruzzi, inaugurato nel 1929, che permette di conoscere l'attività e la storia delle guide di Courmayeur, compresa la loro partecipazione ad importanti e storiche spedizioni extraeuropee. Il Museo accoglie anche un'esposizione di bellissimi cristalli raccolti nel massiccio del Monte Bianco. Courmayeur annovera fra i suoi affezionati ospiti, numerose personalità dell’economia, della politica e della cultura. Ogni anno la Fondazione Courmayeur organizza gli “incontri di Courmayeur”, serate nelle quali intellettuali come Giuseppe De Rita, Mario Deaglio, Mario Calabresi incontrano residenti e turisti portando il proprio interessante contributo su vari temi di attualità.
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Chamonix |
Sul versante
francese del massiccio si estende il paese di Chamonix che, a giusto titolo, si
definisce "capitale mondiale dell'alpinismo". E' da qui che
partirono le prime cordate verso la vetta, dando veritabilmente il via
all'alpinismo. Il
versante francese, esposto a nord, è più glaciale di quello italiano,
con candidi ghiacciai - come quello dei Bossons - che scendono quasi
fino a fondo valle. Suggestiva è la salita col trenino a cremagliera fino a Montenvers,
ad ammirare i Drus e la Mer de glace, il più grande ghiacciaio del
gruppo. E' sul lato francese che si
sviluppano le "vie normali", gli itinerari più agevoli per raggiungere la
vetta. La cittadina è meta di un turismo internazionale comprendente numerosissimi asiatici.
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Traforo del Monte Bianco |
Da
Courmayeur si raggiunge Chamonix attraverso il tunnel
del Monte Bianco, lungo 11,6 Km, che dal 1965 unisce rapidamente
i due Paesi transalpini.
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Link utili |
Pro Mont-Blanc
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Visite guidate |
Fatevi
accompagnare negli spettacolari ambienti del Monte Bianco da una
guida naturalistica. Per i gruppi che non fanno dell'escursionismo, abbiamo programmi di visita alla scoperta di Courmayeur e dei suoi dintorni con gite di un giorno o di mezza giornata con l'accompagnamento di una guida turistica. Se volete raggiungere la vetta del Monte Bianco, rivolgetevi ad una guida alpina della locale Società delle guide di Courmayeur. |
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