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Cogne e Courmayeur: luoghi (giustamente) famosi

Noi che conosciamo e amiamo tutta la nostra regione, frequentiamo spesso località meno conosciute, poco frequentate e tuttavia di grande fascino ed interesse (vedi sezioni ItineRARI). In questa pagina vogliamo invece descrivere, seppur brevemente, le zone più note che sono - probabilmente - le più belle e rappresentative della Valle d'Aosta, da non mancare se si trascorre una vacanza di alcuni giorni nella regione.

bullet Cogne e il Gran Paradiso
bullet Il Monte Bianco e Courmayeur
bullet La Val d'Ayas, castelli e natura
bullet La Valle di Gressoney, il Monte Rosa e la cultura walser
bullet La Valtournenche e il Cervino

Per Aosta e i castelli vedi pagine apposite.

Pagina in allestimento

Cogne, cuore del Gran Paradiso

Valle di Cogne. Foto Massimo ArcaroCogne è indubbiamente una delle più belle località di tutto l’arco alpino. La valle conserva ambienti di grande fascino, in buona parte all’interno del Parco nazionale del Gran Paradiso, popolati da una ricca fauna alpina. La destra orografica della valle ospita una grande varietà di specie vegetali tra cui alcune delle rarità floristiche della regione. Anche l’ambiente antropizzato è di grande interesse, i cogneins hanno saputo preservare gli abitati da un eccessivo sviluppo edilizio e così i villaggi conservano tuttora le caratteristiche di un tempo, con abitazioni tradizionali sapientemente ristrutturate.

Cogne propone comunque ai turisti dei servizi di accoglienza di ottimo livello, con hotel confortevoli, eccellenti ristoranti tipici ed intrattenimenti per adulti e bambini.

 

Geografia

Per raggiungere Cogne si esce al casello autostradale di Aosta Ovest, si attraversa Aymavilles, paese dominato dal caratteristico castello, e si risale la stretta valle scavata dal torrente Grand Eyvia. Il capoluogo di Cogne e il prato di Sant'Orso. Foto di Maurizio BroglioLungo la salita vale la pena di fare una breve deviazione per visitare il ponte-acquedotto di Pondel, spettacolare ed originale opera civile del 3 a.C.

Per i primi Km la strada attraversa i ripidi fianchi di una stretta valle. Oggi numerose gallerie e paramassi rendono il percorso rapido e sicuro ma un tempo questo tratto era spesso impraticabile durante i mesi invernali e ciò ha contribuito all’isolamento economico e culturale di Cogne. Appena prima della frazione Epiney, la valle si allarga scoprendo boschi, praterie, ghiacciai ed alte cime. Il capoluogo di Cogne, formato dalle due frazioni di Veulla e Sonveulla, è adagiato a fianco del vasto prato di Sant’Orso, autentico cuore verde della località, oculatamente preservato dalla speculazione edilizia. Qui la valle si ramifica in diversi valloni, il più noto, quello di Valnontey, culmina con la vetta del Gran Paradiso, 4.061 m.

 

Le miniere

Già il geografo Strabone aveva scritto di sfruttamenti minerari in Valle d'Aosta da parte dei Salassi, la popolazione celto-ligure che popolava la nostra regione prima della conquista romana, avvenuta nel 25 A.C. Benché alcuni autori ritengano possibile uno sfruttamento dei giacimenti di Cogne già in epoca romana, i primi documenti che attestano la presenza di attività estrattive sono medievali (1150 e 1421) e sono riferiti a miniere di argento nella Valleille. Lo sfruttamento minerario a Cogne e in tutta la Valle d'Aosta prende slancio nel '600-'700 in concomitanza con le numerose guerre che interessarono gli stati sabaudi e la conseguente accresciuta necessità di metalli per gli armamenti. A Cogne, antico feudo vescovile, dal 1640 inizia una causa fra il vescovo di Aosta e la comunità locale per il diritto di sfruttamento dei giacimenti di magnetite. Lo sviluppo della metallurgia ha un nuovo impulso con l'arrivo del bergamasco Carlo Mutta, originario della Val Brembana. La sua famiglia, così come i fonditori Gervasone, avvieranno lo sfruttamento di miniere in molte località della regione. Nella prima metà dell'Ottocento è determinante l'azione del medico César Emmanuel Grappein, laureato in medicina a Torino nel 1804 e per molti anni sindaco del paese. Egli fa realizzare una strada efficiente per il trasporto del materiale e organizza lo sfruttamento del filone da parte della popolazione locale. Nel 1898 la miniera di Cogne, abbandonata da decenni, viene acquistata dal belga Alfred Theys. Nel 1907 nasce la Società anonima Miniere di Cogne che avvia delle ricerche geologiche e realizza le teleferiche per il trasporto a valle del minerale. Nel 1917 la società viene acquistata dall'Ansaldo che realizza la galleria sotto il Drink per consentire il trasporto della magnetite su rotaia fino a monte di Aosta. Nel 1927 viene fondata la Società Anonima Nazionale Cogne che vede la partecipazione dello Stato. A dirigere lo sfruttamento industriale delle miniere è Franz Elter che introduce moderne tecniche di coltivazione. Nei primi anni trenta la Cogne diventa una "azienda speciale" dello stato fascista e ottiene importanti commesse per la fornitura di materiale bellico. L'azienda, che integrava la miniera di Cogne, quella di antracite di La Thuile e l'acciaieria di Aosta, arriva ad avere circa 10.000 addetti alla fine della guerra.  Elter, attivo nella guerra di Liberazione, viene nominato commissario straordinario. Dagli anni '50 la Cogne perde competitività e fette di mercato. Nel 1959 vengono abbandonate le gallerie superiori di Colonna e Liconi e l'ingresso viene spostato più in basso, a Costa del Pino, 2.027 m. I minatori vengono alloggiati in un nuovo villaggio, realizzato a monte del paese. Nel 1966 viene abbandonata la miniera di La Thuile e nel 1979 viene infine chiusa anche la miniera di Cogne.

Le miniere di magnetite di Cogne. Foto Francesco Prinetti

Di questa epopea rimangono oggi gli imponenti ruderi delle installazioni di Colonna, a quota 2.406, costruzioni che ospitavano centinaia di minatori, alloggiati lassù per turni di molti giorni, isolati da tutto; alcuni impianti del Cantiere Cogne, dove avveniva la selezione del minerale; le discariche di materiale inerte, depositate sulla sponda destra del torrente Grand Eyvia.

Curiosità: nel 2009, dopo anni di lavori e investimenti, l'Amministrazione regionale ha deciso di abbandonare il progetto di collegamento turistico tra Cogne e Pila, utilizzando il tracciato del trenino che trasportava il minerale da Cogne ad Acque fredde e da lì all'acciaieria di Aosta.

 

Il Parco

Il ghiacciaio della Roccia viva. Foto Massimo ArcaroLa valle di Cogne e la vicina Valsavarenche costituiscono il nucleo centrale del Parco nazionale del Gran Paradiso, primo parco naturale d’Italia, che dal 1922 assicura la conservazione di ambienti naturali unici e di una preziosa biodiversità. Queste sono le zone con la maggiore densità di stambecchi e camosci di tutte le Alpi, dove sono frequenti incontri ravvicinati con questi stupendi animali selvatici, più difficili da osservare altrove.

Approfondimenti sul Parco del Gran Paradiso e sulle altre aree protette della Valle d’Aosta.

Estate 2011. Si è stabilito nelle Valli attorno a Cogne uno stambecco bianco, l'unico caso di albinismo conosciuto per questa specie. Si tratta di un maschio in buona salute, nato nel 2006. Gli etologi temevano che, per il suo colore bianco, potesse venire rifiutato dal gruppo. Al momento sembra invece che sia perfettamente integrato nel suo branco.

 In Valnontey, a 1Testa di Valnontey, Cogne. Foto di Maurizio Broglio.700 m di altitudine, è aperto in estate il giardino alpino Paradisia, in attività dal 1955. Il terreno movimentato e la quota, adatta ad ospitare sia piante del piano alpino sia di quello montano, permettono di ricreare ambienti diversi. Attualmente vengono coltivate circa 1.500 specie alpine, provenienti anche da altri massicci montuosi del mondo. E' un'opportunità unica per ammirare tantissimi fiori dalle forme più svariate, in un'infinità di colori e sfumature, e osservare gli adattamenti al selettivo ambiente di montagna. Oltre ai vegetali superiori, un apposito percorso permette di riconoscere i numerosi licheni che colonizzano le rocce dell'area.

Per avvicinarsi ai temi dell'ambiente alpino e conoscere i diversi aspetti del Parco, anche in una giornata di maltempo, è possibile visitare il Centro Visitatori del Parco del Gran Paradiso. Il Centro, realizzato all'interno dello storico villaggio dei minatori, è indirizzato ad un pubblico eterogeneo, ciascuno può infatti personalizzare il proprio percorso di visita.

 

La Valle di Cogne è un'autentica Mecca per gli appassionati di botanica. E' infatti la zona floristicamente più ricca di specie e di rarità botaniche della regione e un'area fra le più importanti delle Alpi occidentali. Sembra paradossale, ma gli ambienti più interessanti sono al di fuori del Parco del Gran Paradiso, nei versanti sulla destra orografica della Grand Eyvia. Qui substrati di calcescisti e ofioliti producono un habitat favorevole per ospitare una preziosa biodiversità, con numerose entità rare come l’Aethionema thomasianum, l’Astragalus alopecurus, l’Androsace septentrionalis, la Matthiola vallesiaca, la Saxifraga diapensoides, la Campanula alpestris, solo per citare alcune fra le specie più ricercate.

Da gennaio 2010 è in vigore una nuova leggere regionale per la tutela e la conservazione della flora alpina (L.R. 7 dicembre 2009, n. 45) che sostituisce la precedente legge n. 17 del 1977. Testo di legge con l'elenco completo delle specie protette.

 

Proposte, svago e cultura

A Cogne non si può mancare una visita alla Cooperativa Dentellières di Cogne (di fronte alla chiesa) dove le merlettaie (spesso nel caratteristico costume locale) realizzano i tradizionali pizzi al tombolo, secondo una tecnica plurisecolare. Nella stessa sede anche un'esposizione di merletti e la possibilità di acquisto diretto.

La fontana di ferro del dott. Grappein a Cogne

 

La cartolina più famosa di Cogne è sicuramente la vista della storica fontana di ferro, fatta realizzata dal dott. César Emmanuel Grappein nel 1809, con lo sfondo delle cime e dei ghiacciai alla testata della Valnontey.

Per conoscere l'originale architettura rurale di Cogne, vale la pena di visitare la Maison de Cogne Gérard-Dayné, splendida costruzione tradizionale che esemplifica gli aspetti caratteristici della tipica abitazione di Cogne in legno e pietra.

Cogne conta tra i suoi affezionati ospiti diverse personalità di spicco della politica e della cultura. Durante l'estate alcuni di essi si rendono disponibili per stimolanti incontri e conferenze.

Cogne propone un nutrito e vario calendario di iniziative per lo svago dei propri ospiti: programma delle attività sul sito dell'ufficio turistico di Cogne.

Il nuovo Espace ALPINART, nel Villaggio Minatori, ospita interessanti mostre temporanee organizzate dalla Fondation Grand Paradis.

 

Escursioni

Lago di Loie, sullo sfondo il Monte Bianco. Foto di Maurizio BroglioGli itinerari escursionistici nella zona sono innumerevoli, per tutti i gusti e di tutte le difficoltà. Tralasciando gli itinerari alpinistici - classiche vie di roccia e di ghiaccio che raggiungono vette di 3000/4000 m - ci sono piacevoli escursioni in tutte le valli, ben segnalate sul terreno e indicate su cartine che si possono richiedere all’ufficio informazioni. I sentieri più gettonati sono quelli che conducono al rifugio Vittorio Sella, ai casolari dell’Herbetet o al lago Loie, ma anche il vallone di Bardoney, la Valleye, i casolari del Nomenon o il vallone del Trajo offrono la possibilità di osservare tantissimi camosci, stambecchi e marmotte. Meno frequentato il versante sulla destra orografica, tra cui il selvaggio vallone di Grauson ed i laghi di Lussert, zone meno popolate da grandi ungulati ma più interessanti dal punto di vista botanico.

 

Giustamente famose sono le cascate di Lillaz: tre salti d'acqua davvero spettacolari, a 10' di comodo cammino dalla frazione di Lillaz. Ad inizio estate, quando c'è più acqua, la cascata più a valle forma un'alta colonna d'acqua che origina spruzzi rinfrescanti ed arcobaleni. Un sentiero gradinato consente di salire fino alla cascata più a monte, offrendo scorci vertiginosi sui salti d'acqua e sulla stretta forra scavata dal torrente Urtier.

Lungo la strada per giungere alle cascate, è stato realizzato un percorso geologico con grossi blocchi di pietra che rappresentano le diverse rocce della valle e ci raccontano milioni di anni di storia terrestre.

 

I ghiacciai del Gran Paradiso dalle finestre della miniera di ColonnaMolto interessante, sia dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, sia da quello storico-etnografico, è l’itinerario che porta alle miniere di magnetite e agli impianti minerari di Colonna. Il percorso è piuttosto impegnativo, riservato ad escursionisti con un minimo di esperienza e di allenamento, ma molto remunerativo: panoramico e in una zona tra le più interessanti della Valle d’Aosta dal punto di vista botanico. Sono visibili i resti delle antiche coltivazioni del minerale di ferro a Liconi e, soprattutto, i grandiosi ruderi delle installazioni di Colonna (2.400 m), autentica cittadina di alta quota (con tanto di cappella e di cinema) che ospitava i minatori che lavoravano e vivevano lassù più giorni senza scendere in paese.

Descrizione dettagliata dell'itinerario alle miniere nella sezione Geoturismo

 
Visite guidate

Fatevi accompagnare su questi itinerari dalle guide escursionistiche naturalistiche della Valle d’Aosta, potrete muovervi in sicurezza lungo questi splendidi percorsi, scoprendo l’ecologia degli ambienti alpini e i diversi aspetti di queste montagne: la geologia, la flora, la fauna, l’opera secolare dell’uomo.

Per i gruppi organizzati abbiamo programmi collaudati per gite di un giorno che comprendono facili passeggiate e visita al paese di Cogne.
Abbiamo elaborato programmi appositi anche per gite scolastiche - dalla scuola primaria alle medie superiori - con brevi escursioni didattiche alla scoperta della fauna del Parco.

Marmotte. Foto diMaurizio Broglio

 

Inverno

Le piste di discesa di Cogne non sono estese e rinomate come quelle di altre stazioni della Valle d'Aosta ma offrono comunque la possibilità di belle discese, in grado di soddisfare anche gli sciatori esperti, inserite in un ambiente di grande fascino.

La vera vocazione invernale di Cogne è però lo sci di fondo. Il prato di Sant'Orso ha ospitato più volte gare di Coppa del Mondo e innumerevoli altre competizioni nazionali ed internazionali. Oltre 50 km di piste sempre ben battute percorrono le valli attorno al capoluogo, con piste tecniche che fanno la felicità degli sciatori più esigenti. Nel prato, a due passi dal centro del paese, c'è un eccellente campo scuola e una pista adatta ai principianti. Lungo i tracciati è frequente incrociare da vicino i grandi ungulati di queste montagne. A febbraio si disputa qui la Marciagranparadiso, popolare gara di gran fondo in tecnica classica di 45 Km, organizzata in maniera impeccabile da un'organizzazione ormai molto ben rodata.

A fianco del campo scuola, punto di arrivo delle gare, c'è un attrezzatissimo snow park, ideale per i bambini e per chi non sa sciare.

In Valnontey viene battuta una pista pedonale, adatta per per chi non scia ma desidera camminare nei fatati paesaggi invernali. Numerosi i percorsi adatti alle racchette da neve. Le guide locali organizzano gite accompagnate con le ciaspole, un'occasione per esplorare in sicurezza la montagna e imparare a conoscere l'ambiente alpino in inverno.

 
Dal 1 gennaio 2011 Cogne è diventata ufficialmente una Perla delle Alpi. L'Associazione turistica Alpine Pearls riunisce oltre 20 località, situate nell'intero arco alpino tra Italia, Austria, Germania, Svizzera, Francia e Slovenia. Le Perle delle Alpi sono mete turistiche di qualità, impegnate nell'adozione di soluzioni per la mobilità dolce.

Fa parte delle Perle Alpine anche il comune di Chamois.

 

 

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Il Monte Bianco, Parco d'Europa.

Il versante italiano del Monte Bianco

Il Monte Bianco non è solo, con la sua cima glaciale di 4.810 m, la vetta più alta d’Europa ma è soprattutto un ampio e complesso massiccio con 40 vette oltre i 4.000 m, ardite guglie granitiche, creste affilate e un centinaio di ghiacciai.

L'intero gruppo si estende per oltre 400 Km2 a cavallo fra Francia, Italia e Svizzera.

 

Tramonto sul Mont MauditE’ un ambiente di sconfinata bellezza che l’uomo ha finora poco intaccato e che conserva un fascino quasi primordiale. Ambienti di alta quota, unici in Europa, cedono il posto, a quote più basse, ad ampie valli glaciali verdeggianti. E’ il paradiso degli alpinisti che vi trovano vie di tutte le difficoltà su roccia, ghiaccio e misto, ma offre innumerevoli possibilità anche agli escursionisti.
Settembre 2011: Le ultime misurazioni accurate dell’altezza del Monte Bianco, effettuate da esperti francesi, hanno stabilito per la vetta più alta delle Alpi la misura di 4.810,44 m. La sommità del Monte Bianco è glaciale e la sua altezza dipende quindi dalle precipitazioni nevose e dagli accumuli provocati dal vento.

Curiosità: la vetta del Monte Bianco è sul confine italo-francese? Una risposta dalla lunga storia!

 

Les Grandes Jorasses e il Dente del Gigante, versante italianoIl noto Tour del Monte Bianco è uno spettacolare trekking ad anello attorno al massiccio, che si può completare in 6-10 giorni, e che attraversa Italia, Svizzera e Francia. Il percorso non presenta particolari difficoltà e si sviluppa lungo le valli attorno al Monte Bianco, tenendosi quasi costantemente sui versanti opposti ad esso, offrendo in questo modo scorci sempre nuovi sul gruppo.

Link al sito sul Tour del Monte Bianco con numerose informazioni utili.

Sul versante italiano si stendono ai piedi del Monte Bianco due splendide valli facilmente accessibili, la Val Veny e la Val Ferret. Queste vallate offrono una vista magnifica sul massiccio e sono di enorme interesse naturalistico, sono infatti tutelate quali siti di interesse comunitario (S.I.C.).

Attenzione: in alta stagione viene applicato il numero chiuso per l'accesso alle valli con i mezzi a motore. dalle 9 alle 17 non possono transitare oltre 400 vetture. L'accesso è comunque possibile con mezzi pubblici.

L'alta Val Ferret. Sullo sfondo la cresta del Peutery e la vetta del Monte Bianco.La pianeggiante Val Ferret ha un fondovalle attraversato da un placido torrente, costeggiato dalla strada. Alterna prati ed aree umide mentre i fianchi sono ricoperti di alneti e radi boschi di larici. Straordinaria la vista sull’himalayano versante della Brenva e sulla parete Est delle Grandes Jorasses. Alla testa della valle si stende la lingua terminale del ghiacciaio di Pré de Bard, in vistoso ritiro. Sul versante sinistro della Val Ferret, opposto alle granitiche Grandes Jorasses, c’è un eccezionale itinerario panoramico che si sviluppa lungo l’erboso crinale che dal Mont de La Saxe sale alla Testa Bernarda. Su questo versante vi sono 3 rifugi, comodamente accessibili, che possono essere punto d’appoggio per lunghi trekking o meta di un’escursione di un giorno. In inverno lungo la Val Ferret si snoda una fantastica pista di fondo, in estate vi è un ottimo campo di golf. Il bel torrente è una riserva di pesca con zona no-kill.

NB In estate e nei week-end invernali vi sono limitazioni del traffico. In alternativa viene istituito un servizio navetta.

Si veda anche l’itinerario nell’adiacente Val Sapin, descritta nella sezione Geoturismo.

 

La Val Veny è più glaciale, con due ghiacciai, quello della Brenva, al suo imbocco, e quello del Miage, più a monte,  che si spingono fino al fondovalle.

La strada inizia ripida fino a raggiungere il santuario di Notre Dame de la Guérison, proprio di fronte alla maestosa cascata di ghiaccio costituita dal ghiacciaio della Brenva.

Poco oltre, la valle diventa ampia e pianeggiante con boschi alternati ad ampie radure. Un'area attrezzata per il picnic, campeggi, rifugi ed altre strutture offrono accoglienza e ristoro.

Ogni 2 anni, l'ormai famoso bosco del Peutery, diventa il cuore della manifestazione Celtica

Il Lac Combal, nell'alta Val Veny. Sullo sfondo le Pyramides calcaires e il Col de la Seigne

 

La valle riprende quindi a salire fino a raggiungere il fronte del ghiacciaio del Miage, dalla caratteristica forma a tenaglia. Si risale ancora a lato della morena destra del ghiacciaio fino a raggiungere il Lac Combal (1.950 m), una vasta area umida d'alta quota, solcata da numerosi rivoli e torrenti. L'area ospita numerose specie igrofile, tra le quali spiccano, anche per i profani, i bei pennacchi bianchi degli eriofori e numerose orchidee selvatiche. Attorno al lago si incontra invece la bellissima Aquilegia alpina, pianta protetta dalla Legge Regionale 45/2009 sulla protezione della flora.

Dal Lac Combal in 15' di cammino si raggiunge lo spettacolare laghetto glaciale del Miage.
Il lago glaciale del Miage, formato dal ghiacciaio omonimo

 

Il lago del Miage ha un aspetto quasi polare, con il nero ghiacciaio che ne lambisce le acque lattiginose.

Il lago, per la sua particolare origine e conformazione, può talora svuotarsi completamente.

La diminuzione di massa del ghiacciaio, osservato negli ultimi anni, ha portato alla formazione di 2 distinti laghetti dal diverso colore.

Proseguendo ancora si può raggiungere il Col de la Seigne, al confine con la Francia, dove si scorgono resti di installazioni militari dell'ultima guerra.

Sul versante destro della Val Veny, sullo spartiacque con il vallone di Chavanne, c'è Mont Fortin, antica fortificazione e luogo estremamente panoramico per ammirare il Miage e tutto il tratto occidentale del massiccio.

Nei pressi del Colle de La Seigne è stata ristrutturata una casermetta che, da avamposto bellico, è divenuta oggi un centro di accoglienza e di informazione sull'Espace Mont Blanc.
Anche in questa valle ci sono 3 rifugi: da quello di facile accesso a quello quasi alpinistico.

In inverno la strada è chiusa per pericolo di valanghe. In estate la strada è percorribile fino a  La Visaille, poi si prosegue a piedi. 

 
Espace Mont Blanc

Alba sul Mont Blanc du Tacul e les Aiguilles du DiableTutto il massiccio del Monte Bianco, è inserito nell'Espace Mont-Blanc, una vasta area protetta a tutela di questo territorio unico e fragile. L'espace Mont-Blanc, in particolare, promuove lo sviluppo sostenibile dei territori attorno al Monte Bianco.

Le tre nazioni attorno al Monte Bianco sponsorizzano l'inserimento del massiccio nella lista dei siti patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO, in quanto "sito eccezionale ed unico al mondo, luogo di nascita e simbolo dell'alpinismo".

Link: www.espace-mont-blanc.com

 
Funivia del Monte Bianco

La funivia del Monte Bianco offre la possibilità ai non alpinisti di inoltrarsi in questo severo ambiente d'alta quota, fino a toccare i 3.462 m di Punta Helbronner. Lassù, circondati da ampi ghiacciai, si ammirano da vicino le principali vette del massiccio. La funivia prosegue fino a Chamonix, attraversando l'intero massiccio, sorvolando bianchi ghiacciai tagliati da profondi ed impressionanti crepacci.

La nuova avveniristica funivia è funzionante dal 31 maggio 2015.

 
Courmayeur
Courmayeur è stata una delle prime località delle Alpi ad avere uno sviluppo turistico, basato, prima ancora dell'avvento dell'alpinismo, sulle sue numerose sorgenti termali, frequentate dall'aristocrazia sabauda fin dal XVIII secolo. Da piccolo paese di agricoltori, Courmayeur è divenuto una rinomata stazione per lo sci alpino e una delle più raffinate località di villeggiatura d'Italia.

Il comune è composto da numerosi villaggi, sparsi sul territorio. Il capoluogo conserva una torre medievale, la Tour Malluquin, documentata già nel 1351. La chiesa parrocchiale, intitolata a San Pantaleone, è di antichissimo impianto ed è stata più volte trasformata nel corso dei secoli. Il campanile, risalente al XIV secolo, è stato anch'esso modificato nel tempo anche per ragioni statiche.

A Courmayeur venne fondata nel 1850 la S   ocietà delle guide, la prima in Italia e seconda al mondo solo a quella di Chamonix. La storica casa delle guide ospita l'interessante Museo alpino Duca degli Abruzzi, inaugurato nel 1929, che permette di conoscere l'attività e la storia delle guide di Courmayeur, compresa la loro partecipazione ad importanti e storiche spedizioni extraeuropee. Il Museo accoglie anche un'esposizione di bellissimi cristalli raccolti nel massiccio del Monte Bianco.

Courmayeur annovera fra i suoi affezionati ospiti, numerose personalità dell’economia, della politica e della cultura. Ogni anno la Fondazione Courmayeur organizza gli “incontri di Courmayeur”, serate nelle quali intellettuali come Giuseppe De Rita, Mario Deaglio, Mario Calabresi incontrano residenti e turisti portando il proprio interessante contributo su vari temi di attualità.

 

Chamonix
Sul versante francese del massiccio si estende il paese di Chamonix che, a giusto titolo, si definisce "capitale mondiale dell'alpinismo". E' da qui che partirono le prime cordate verso la vetta, dando veritabilmente il via all'alpinismo. Il versante francese, esposto a nord, è più glaciale di quello italiano, con candidi ghiacciai - come quello dei Bossons - che scendono quasi fino a fondo valle. Suggestiva è la salita col trenino a cremagliera fino a Montenvers, ad ammirare i Drus e la Mer de glace, il più grande ghiacciaio del gruppo. E' sul lato francese che si sviluppano le "vie normali", gli itinerari più agevoli per raggiungere la vetta. La cittadina è meta di un turismo internazionale comprendente numerosissimi asiatici.

 

Traforo del Monte Bianco
Da Courmayeur si raggiunge Chamonix attraverso il tunnel del Monte Bianco, lungo 11,6 Km, che dal 1965 unisce rapidamente i due Paesi transalpini.

 

Link utili
Pro Mont-Blanc

 

Visite guidate
Fatevi accompagnare negli spettacolari ambienti del Monte Bianco da una guida naturalistica.

Per i gruppi che non fanno dell'escursionismo, abbiamo programmi di visita alla scoperta di Courmayeur e dei suoi dintorni con gite di un giorno o di mezza giornata con l'accompagnamento di una guida turistica.

Se volete raggiungere la vetta del Monte Bianco, rivolgetevi ad una guida alpina della locale Società delle guide di Courmayeur.

 

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