ItineRARI in Valle d'Aosta |
![]() |
Ai più esigenti proponiamo in questa pagina alcuni percorsi alternativi, anche in zone poco note della Valle d'Aosta, che abbinano l'interesse storico, artistico, etnografico a quello naturalistico.
Queste descrizioni sono molto succinte e intendono semplicemente proporvi delle idee per nuove scoperte. Saremo lieti se vorrete percorrere con noi questi itinerari.
Trovate proposte di attività non prettamente escursionistiche nella sezione Idee per attività
Saint-Barthélemy: cuore verde della Valle d'Aosta |
Montjovet: a passeggio tra castelli, villaggi e forni |
Gressan: storia e natura a due passi da Aosta |
Quart, un territorio da scoprire tra storia e agricoltura |
A spasso fra i barmet (sentiero del progetto Le Pays des chataignes) |
Castagni e grehe (sentiero del progetto Le Pays des chataignes) |
Mura vive: pietre e fiori delle mura romane di Aosta |
Itinerario romanico |
Antiche fortificazioni |
Siti preistorici |
Archeologia ad alta quota |
Saint-Vincent: dal Ponte Romano alle rupi celtiche |
Il villaggio e la Corma di Machaby, la storia all'ombra dei castagni |
Le antiche miniere della Valle d'Aosta. |
Antichi eremi, cappelle e santuari. |
Il sentiero guidato dal castello di Quart a Valsainte. |
Gli antichi "rus" della Valle d'Aosta |
La strada del vino e dei sapori |
I mulini di La Magdeleine: un viaggio nel passato |
Villaggi Walser ai piedi del Monte Rosa |
Luoghi simbolo della civiltà alpina |
Vedi anche: ItineRARI naturalistici, Offerte pacchetti alternativi e la sezione Camminare |
Altri itinerari, più dettagliati, nella sezione Geoturismo, curata da Francesco Prinetti. |
|
Saint-Barthélemy: cuore verde della Valle d'Aosta. Saint
Barthélemy
è
una località del comune di Nus, un tempo parrocchia, posta quasi al
centro
della In zona si possono compiere numerose escursioni e, in particolare, il territorio è adattissimo alla pratica della mountain bike. Dalle frazioni di Praz e di Porliod iniziano infatti delle comode poderali che si snodano su percorsi lunghi e quasi pianeggianti. Durante l'inverno sullo stesso percorso si sviluppa una stupenda pista di fondo di circa 20 Km. St Barthelemy si presta perfettamente anche a splendide passeggiate invernali in racchette da neve con alcuni percorsi sicuri anche con molta neve. Tra le mete da segnalare vi sono l'antico Oratorio di Cuney, fra i più alti santuari d'Europa; un castelliere (insediamento fortificato) dell'età del ferro, situato in posizione molto suggestiva; alcune miniere abbandonate e interessanti esempi di architettura rurale. In loco possibilità di sistemazione nel piccolo Hotel Cuney, in Ostello o nella Casa vacanze Les Etoiles.
Cliccare qui per aprire il dépliant in formato PDF con le nostre proposte di escursioni guidate e di educazione ambientale a Saint-Barthélemy. |
Buono come il pane… di
Montjovet
![]() Il comune è attraversato da un reticolo di sentieri che consentono invitanti passeggiate, consigliate soprattutto a inizio e fine stagione. |
![]()
|
Gressan: storia e
natura a due passi da Aosta. ![]() Il comune di Gressan, sulla destra orografica della Dora, di fronte ad Aosta, offre spunti di grande interesse per una visita. Il toponimo rivela l’antica origine romana (fundus Gratiani, probabilmente). La Tour de la Plantaz, a fianco della strada verso Aymavilles, è uno splendido esempio di torre primitiva, massiccia e priva di aperture. Più a monte si scorge il castello de la Tour de Ville, proprietà privata. Tra le due torri c’è la bella cappella romanica de La Magdeleine, con la facciata e l'abside decorati da affreschi datati 1463, opera di Giacomino da Ivrea. Molto interessante, per il tema e la vena popolare dell'opera, il ciclo affrescato nel sottarco che narra le vicende leggendarie di Maria Maddalena. Gressan, secondo un'antica tradizione, diede i natali al valdostano più famoso: Sant’Anselmo d’Aosta. Una costruzione secolare, edificata nel centro del paese, viene tradizionalmente indicata come la sua casa d’origine. Il villaggio di Moline conserva l’aspetto raccolto degli abitati valdostani, con begli esempi di architettura rurale. A monte del villaggio si estende la “morena” di Gressan, una struttura geologica dall’aspetto caratteristico, alla quale sono legate numerose leggende. La zona è oggi tutelata come riserva naturale “Côte de Gargantua” per preservare il particolare habitat xero-termico che ospita diverse specie caratteristiche. |
Quart: un territorio da scoprire.
L'attrazione più nota è costituita dal grande e complesso castello, ampliato a più riprese dal XII al XVII secolo, appartenuto a una delle più potenti famiglie nobili della Valle d'Aosta. Originariamente i suoi proprietari venivano designati come Signori di Porta Sant'Orso, poiché controllavano il passaggio attraverso la Porta Praetoria, principale accesso alla città di Aosta. Furono tra i maggiori oppositori dei Savoia alla cui crescente influenza si opposero fieramente. La famiglia si estinse, per mancanza di eredi maschi, nel 1378, e il feudo venne reincamerato dai Savoia. Il castello, visibile dal fondovalle, è collocato allo sbocco del ripido vallone scavato dal torrente di Quart, integrandosi meravigliosamente con il territorio circostante. Il medioevo ha lasciato altre opere di rilievo come la bella casa forte di Povil o la piccola torre di controllo (tornalla) che sovrasta Villefranche, borgo di origine medievale che cela una casa forte trecentesca a tre piani.
Fra i numerosi alpeggi che costellano i valloni di La Seyvaz e di Chaléby merita una segnalazione quello di Fontin che rivendica la paternità della Fontina, il grande formaggio della nostra tradizione. A quote più basse, i soleggiati terreni morenici sono coltivati a vite mentre i prati sono irrigati da secoli da antichi canali (ru), costruiti a partire dal '200 dalla comunità locale con l'intervento dei signori di Quart. Una zona di grande interesse dunque, fuori dalle rotte turistiche più frequentate, che saprà appagare i viaggiatori più curiosi. |
I barmet sono caratteristici ricoveri, ricavati sotto enormi blocchi di pietra, disseminati fra i vigneti a terrazzi della bassa Valle d'Aosta. Venivano (e in parte vengono tuttora) utilizzati come deposito e per la raccolta dell’acqua piovana usata per la preparazione del verderame. In estate offrono un fresco riparo per i momenti di riposo. Un itinerario attraverso i vigneti, realizzato fra Bard e Perloz, permette di visitare sei di questi barmet. Periodo consigliato: autunno e primavera. L'escursione può essere completata da una visita al Museo del vino e della viticoltura a Donnas. Un percorso dettagliato fra i Barmet di Donnas è descritto nella sezione geoturismo. |
Le grehe sono piccole costruzioni a due piani, impiegate in passato per l’essiccazione delle castagne. Nel piano inferiore si produceva del fumo che serviva a essiccare le castagne e uccidere i parassiti. Il procedimento durava alcuni giorni, nel corso dei quali il mucchio di castagne veniva regolarmente rivoltato. La castagna era in passato un alimento fondamentale per la popolazione di queste zone. Venivano coltivate diverse varietà, adatte a differenti preparazioni: bollite, caldarroste, essiccate o ridotte in farina. Tutto il paesaggio della bassa Valle è fortemente caratterizzato dalla presenza del castagno del quale veniva utilizzato tutto: frutti, foglie e legno. Dopo il progressivo abbandono di questa coltura, a seguito in particolare della diffusione del “cancro”, avvenuta dopo la guerra, si assiste in questi ultimi anni a una ripresa della coltivazione di questo frutto delizioso e nutriente. Tra Perloz e Lillianes un apposito percorso consente di osservare otto gra, poste all’interno o al limitare dei villaggi. Diverse grehe si trovano anche nel territorio di Arnad, dove si incontrano anche altri interessanti testimonianze di architettura rurale. |
Mura vive – una visita tra
archeologia, geologia e botanica
Trovate dettagliati itinerari di interesse geologico nell'apposita sezione geoturismo. |
Itinerario
romanico![]() |
![]() |
Antiche
fortificazioni
Nei secoli passati le
Alpi hanno costituito un confine politico tra Stati spesso in guerra.
I valichi più accessibili sono La più importante struttura difensiva della regione, il forte di Bard, una imponente fortezza di sbarramento ricostruita all'inizio del XIX secolo dopo la distruzione operata da Napoleone e recentemente ristrutturata, merita una visita ad hoc. Una bella escursione tra Bard e Arnad permette di ammirare le fortificazioni della Tête de Cou e di Machaby, che dovevano impedire l'accerchiamento del Forte.A Champex, in territorio svizzero, poco al di là del Colle del Gran San Bernardo, è aperta al pubblico un'ampia fortezza sotterranea, utilizzata fino a pochi anni orsono, capace di ospitare numerosi militari, e dotata di moderni cannoni, alcuni dei quali ancora visibili. |
In Valle d'Aosta ci sono numerose tracce di insediamenti preistorici. In attesa della sistemazione dell'importante area rituale di St.Martin de Corléans, risalente al III millennio A.C., si possono effettuare belle escursioni alla scoperta di vari siti. Abbondanti sono le incisioni rupestri, diffuse soprattutto nella media valle. Si tratta prevalentemente di semplici coppelle e altri graffiti di difficile datazione ma comunque interessanti. A Vollein, nel comune di Quart, sono visibili alcune tombe a cista di una necropoli dell'eneolitico, circondate da varie incisioni, in una zona molto suggestiva e panoramica. Al Colle del Piccolo San Bernardo è visibile un cromlech (cerchio di pietre), con probabile funzione astronomica. Diffusi sono anche i "castellieri", villaggi fortificati risalenti all'età del ferro, edificati su alture dominanti più facilmente difendibili. |
L'insediamento protostorico al Mont Tantané
Negli ultimi anni sono stati segnalati in Valle d'Aosta altri abitati simili, segno di un popolamento diffuso ad alta quota. L'insediamento si trova in zona molto panoramica, raggiungibile con una bella escursione che attraversa ambienti diversi, fino a raggiungere il limite superiore dei boschi. |
Saint-Vincent: passeggiata tra emergenze geologiche e tracce del passato Saint-Vincent è per molti sinonimo di Casino e di mondanità. Il comune, al centro della regione, ha in realtà moltissimi elementi interessanti anche per gli amanti della natura e gli appassionati di storia. Proprio all'ingresso orientale del paese, dai pressi dei resti del Ponte Romano, si può percorre un intenso itinerario ben segnalato che si snoda attorno all'altura del Mont Tsailleun. Una delle attrazioni di questa passeggiata sono le rocce serpentinose ossidate, levigate dagli antichi ghiacciai e frequentemente ricoperte da antiche incisioni rupestri e petroglifi. Questo tracciato è praticabile tutto l'anno, a iniziare dalla primavera quando si possono osservare le precoci fioriture di Pulsatilla montana che precedono diverse altre rarità botaniche. Sul lato opposto si osserva la frana di Rodoz che ostruì per lungo tempo la Valle, creando un vasto lago che arrivava fino ad Aosta. Una descrizione dettagliata del geosito Ponte romano - Tsailleun si trova nella sezione geoturismo. |
Il villaggio e la Corma di Machaby, la storia all'ombra dei castagni.
Machaby era un tempo un noto "santuario a répit", un luogo dove venivano portati i bambini nati morti (e quindi destinati secondo il credo del tempo al limbo), nella speranza di ottenere un effimero segno di vita, un movimento, un soffio che permettesse di impartire loro il battesimo per farli accedere al paradiso. Questa pratica, pur osteggiata dalle autorità ecclesiastiche, proseguì almeno fino al 1883. |
Le antiche miniere della Valle d'Aosta. Tra archeologia industriale ed esplorazione.
In Valle d'Aosta, oltre alle miniere per l'estrazione di minerali, in particolare nei sec. XII-XIV, furono molto attive delle cave nelle quali si estraevano delle macine da mulino, lavorate in loco ed esportate in tutta la vicina pianura. Oggi sono ancora visibili nella roccia i negativi di queste macine, mentre grosse ruote di roccia, sparse qua e là e ormai ricoperte di vegetazione, sono ciò che rimane di quelle difettose. La maggior parte di questi itinerari sono estremamente suggestivi e poco frequentati. Descrizione
completa di un itinerario geologico-escursionistico alle miniere di
Cogne, nella sezione
Geoturismo. |
Antichi eremi, cappelle e santuari.
|
Il sentiero guidato dal castello di Quart a Valsainte.
|
I "ru" della Valle
d'Aosta, monumenti dell'agricoltura valdostana.
La nostra è una regione arida. La valle centrale, in particolare, registra delle precipitazioni medie annue inferiori ai 600 mm. Per questo motivo, soprattutto tra il XIII e il XV sec., sono stati costruiti numerosi canali irrigui [chiamati ru, dal latino rivus] per portare l'abbondante acqua dei torrenti, prodotta dallo scioglimento estivo dei ghiacciai, nelle zone coltivate, soprattutto nei versanti esposti a sud [adret].Alcuni di questi canali sono lunghi decine di km e superano talora pareti scoscese con tratti scavati nella viva roccia o sospesi su ardite sostruzioni. Molti ru sono tuttora in esercizio, anche se vengono progressivamente intubati. Alcuni, fortunatamente, sono ancora scoperti e percorribili a piedi o in MTB lungo agevoli sentieri quasi pianeggianti. |
Una delle opere più spettacolari per canalizzare l'acqua si trova a due passi da Aosta: si tratta del ponte-acquedotto Grand Arvou, realizzato per consentire al Ru Prévôt di superare il piccolo orrido del torrente Parléaz. E' lungo 70 m ed è dotato di tetto con copertura in lose e aperture per dare luce e permettere così ispezioni e lavori all'interno. Il canale prende il nome da Henri de Quart, prevosto della cattedrale di Aosta, fratello di Jacques, signore di Quart, che lo fece erigere alla fine del XIII secolo. Si trova a Porossan, tra Neyves e Serod. |
Un comodo e interessante itinerario lungo il ru Chandianaz è descritto dettagliatamente nella sezione geoturismo |
|
La strada del vino e dei sapori La produzione di vino nella nostra regione ha, come nel resto d'Italia, origini antiche. Pur essendo una regione alpina, le condizioni climatiche particolari e la coltivazione sui versanti esposti a sud, consentono la produzione di vini di alta qualità. Già nel medioevo il nostro vino veniva esportato al di à delle Alpi e apprezzato alla corte dei Savoia a Chambéry. La qualità della produzione locale è particolarmente migliorata negli ultimi anni, grazie soprattutto al supporto offerto dai servizi tecnici regionali. Sono state impiantate varietà più adatte al nostro clima e, negli ultimissimi anni, si sono rivalutati alcuni vitigni tradizionali tipici delle nostre zone, tra cui Petit Rouge, Vien de Nus, Prié Blanc, Fumin, Cornalin, Mayolet, Preumetta, Vuillermin.
Per gli appassionati di gastronomia (ma l'interesse è anche nel riscoprire antiche pratiche tradizionali) proponiamo la visita a produttori di specialità tipiche valdostane, salumi e formaggi innanzitutto. In estate organizziamo visite in alpeggio per vedere la fabbricazione artigianale della fontina. Interessante è anche visitare i luoghi di stagionatura della fontina che avviene anche nelle gallerie di antiche miniere abbandonate. Diversi locali, in particolare i ristori agrituristici, offrono oggi i cibi tradizionali della nostra cucina. Si tratta in prevalenza di cibi semplici e gustosi, a base di prodotti dell'agricoltura locale, che saranno apprezzati da chi è alla ricerca di sapori autentici. Altre informazioni nella sezione Prodotti tipici. |
Antichi mulini a La Magdeleine
Chi è interessato all'argomento può visitare il Museo dell'alimentazione alla Maison Bruil di Introd. In tre delle cinque frazioni principali del comune esistono ancora dei forni di uso collettivo. Il pane veniva cotto in un solo periodo - verso Natale - e serviva per un intero anno! Nella Valtournenche e in altre località del centro Valle si possono ancora riconoscere antiche cave di macine. |
Villaggi
Walser
ai piedi del Monte Rosa ![]() Le valli attorno al Monte Rosa vennero colonizzate, a partire dal XII secolo, da una popolazione proveniente dal Goms, nell'alto Vallese: i Walser. Questi coloni si insediarono inizialmente alla testata delle valli, creando degli insediamenti permanenti laddove preesistevano solamente degli alpeggi utilizzati in estate. Quella dei Walser è stata un'autentica epopea. Questo popolo è riuscito a preservare per secoli lingua, consuetudini, architettura e una ricchissima tradizione orale. Oggi Gressoney e Issime rappresentano un'enclave germanofona all'interno di una regione di lingua francoprovenzale. Le valli di Gressoney e di Ayas conservano splendide testimonianze della cultura e dell'architettura walser. Un'escursione in quest'area ha il sapore di un viaggio nel tempo. Alpenzù Grande, il vallone di San Grato, il villaggio di Cunéaz, ecc. sono mete agevoli, di grande bellezza e interesse, immerse in ambienti quasi incontaminati. La regione autonoma Valle d'Aosta appoggia il progetto di candidatura della cultura Walser per l’iscrizione nella lista del patrimonio culturale e immateriale dell’Unesco. Link al sito
Walser Alps |
![]() Per salvaguardare questo luogo di inestimabile valore storico e naturalistico, è stata lanciata una petizione on-line: Salviamo il Vallone di San Grato - Issime - Valle d' Aosta Sull'argomento è attivo anche un gruppo su facebook Foto autunnali del vallone sono pubblicate su Flickr da Maria Grazia Schiapparelli.
|
Civiltà alpina Ci sono luoghi che, per la loro bellezza paesistica, per il patrimonio di storia, di cultura e tradizioni che incarnano, diventano dei veri simboli della civiltà alpina. Testimonianze viventi di una cultura, di un modo di vivere, di un'economia, di un pensiero che sta inesorabilmente scomparendo. Questi siti non devono essere conservati in modo artificioso ma per essi è doveroso studiare soluzioni che non ne snaturino lo spirito autentico e unico. Questo offrirà, a nostro avviso, anche opportunità di sviluppo turistico in un mondo in cui una clientela scelta ricerca sempre più le poche espressioni originali di civiltà, in territori non banalizzati. Tra questi luoghi simbolo segnaliamo: la conca di Cheneil, la valle dell'Alleigne, il vallone di Comboé, il Vallone di San Grato, la Val Clavalité, tutti siti interessati da progetti o pesanti interventi infrastrutturali che, a nostro avviso, li danneggeranno irreparabilmente. Vi invitiamo a visitare questi luoghi, tra i più belli della nostra regione, per goderne lo spirito e la bellezza, perché possiate, come noi, amarli e difenderli. |
www.naturaosta.it Arte e natura in Valle d'Aosta - Copyrights 2001-2015