Valle d'Aosta: cantieri e restauri

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L'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta investe notevoli risorse nel restauro e nella riqualificazione di siti di interesse storico-artistico e nella ricerca archeologica.
In questa sezione forniamo qualche informazione su alcuni dei numerosi cantieri aperti.

La facciata del castello Vallaise di Arnad. Foto Donato ArcaroIl castello Vallaise di Arnad è stato acquistato nell'estate 2010 dall'Amministrazione regionale ed è attualmente oggetto di interventi di restauro. Il castello è il risultato di più fasi costruttive. Di origine medievale, ampliato nei secoli successivi, fu significativamente trasformato nel corso del decennio 1660-1670 dal barone Félix-Charles-François. Fu a lungo diviso in due distinte porzioni, appartenenti rispettivamente ai due rami della famiglia (i Vallaise-Romagnano e i Vallaise-Montalto). Dopo l’estinzione del ramo maschile della famiglia Vallaise, il castello fu venduto, intorno alla metà dell’Ottocento, al commerciante torinese Giacobini.
Torre del castello Vallaise di ArnadLa costruzione si sviluppa su tre piani, fiancheggiati da tue torri quadrangolari, e presenta al suo interno numerose sale, significative per le decorazioni pittoriche che rispecchiano il gusto e la cultura di una famiglia della nobiltà di provincia del Ducato sabaudo nel XVII secolo. Altro elemento interessante è il continuo rimando all’epopea femminile, come testimoniato dalle storie delle eroine bibliche Agar e Tamar e dalle "donne forti" che troneggiano nella galleria.

Nel parco del castello è inoltre presente una cappella esagonale caratterizzata da un altare barocco in marmo policromo. La dimora è a monte dell'abitato di Arnad, circondato da vigne.

Il castello sarà reso accessibile nel periodo estivo e in particolare durante le giornate della sagra del lardo. Una volta completata l’opera di restituzione al pubblico, il bene sarà reso disponibile per la promozione commerciale di prodotti del territorio e per eventi anche non istituzionali.

 
I lponte-acquedotto di PondelTerminati i restauri al ponte-acquedotto romano di Pondel
Lo spettacolare ponte acquedotto romano di Pondel rappresenta un unicum: si tratta infatti di un'imponente opera idraulica ad uso privato. Il canale, probabilmente a servizio di vicine cave di marmo, sovrastava un passaggio pedonale coperto. Questa galleria è stato liberato dai detriti accumulatisi nei secoli e mostra ora la sua struttura a comparti. L'antico camminamento in legno è stato sostituto da un suggestivo fondo vetrato, illuminato al di sotto per consentire di osservarne la forma. I restauri consentono anche di osservare un tratto della canalizzazione in parte ancora rivestita di malta idraulica impermeabile.
L'opera, già notevole in sé, è posta in un luogo di grande suggestione, scavalcando le pareti verticali della profonda forra incisa dal torrente Grand Eyvia.
L'intervento di restauro ha fornito importanti informazioni sulle sue peculiari caratteristiche. Molto interessanti anche i risultati delle ricerche sul suo costruttore, il patavino Caius Aimus Avilius, membro di una potente famiglia di imprenditori, attiva nel commercio di schiavi e nello sfruttamento di cave e miniere.
L'opera è ora nuovamente accessibile e risplende in tutta la sua bellezza. Nuovamente leggibile anche la lapide commemorativa che ne attesta la data di costruzione, il proprietario e l'uso privato.
Costo visita: 2 euro.
 
 

La torre dei balivi ad Aosta. Sullo sfondo il Grand Combin.Torre dei Balivi. Le torri di difesa che scandivano le mura romane di Aosta divennero in epoca medievale dimora delle principali famiglie nobili della città. L'imponente torre all'angolo nord orientale della cinta muraria della città venne abitata nel XII secolo dalla famiglia De Palatio per poi passare sotto il controllo dei Conti di Savoia che vi insediarono il balivo, una sorta di Prefetto dei Savoia. All'inizio del Seicento il balivo venne trasferito in una sede più prestigiosa e la Torre divenne così la prigione del Ducato e tale rimase la destinazione di questa struttura fino al 1984! La sopraelevazione venne realizzata quasi interamente con blocchi di puddinga e travertino, provenienti dalla spoliazione dell'anfiteatro e delle mura romane. Importante la scoperta, avvenuta a dicembre 2012, di un un blocco lavorato alla base dell'angolo sud-est, recante simboli benauguranti a basso rilievo, sicuramente legati ai riti di fondazione della città.
Gli importanti lavori di recupero e valorizzazione della torre sono terminati e attualmente la Torre ospita la Fondazione Istituto Musicale della Valle d'Aosta.

 
Marmi della Porta Praetoria di Aosta




Si sono conclusi gli scavi alla Porta Praetoria di Aosta, il monumentale ingresso alla città romana. L'imponente struttura è composta da tre fornici e da una doppia cortina di mura che delimitavano uno scenografico cavedium. La facciata è impreziosita da marmi locali e lunensi.

scavi alla Porta Praetoria di Aosta


Gli scavi hanno permesso di aggiornare le conoscenze sul monumento e fornito numerose informazioni su questo luogo, per secoli il principale punto di ingresso alla città.
L'intervento, oltre a limitare fenomeni di erosione, ha messo in evidenza l'intera struttura, in precedenza interrata di circa due metri.
Sono in corso di ultimazione le passerelle che consentono il transito attraverso la porta, permettendo di osservare gli scavi sottostanti.
 
L'Assessorato Istruzione e Cultura della Valle d'Aosta, si impegna attivamente in attività dirette a promuovere la conoscenza dei beni culturali e ad assicurarne le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica. Questa finalità, denominata Restitution, viene realizzata attraverso iniziative divulgative che accrescono la consapevolezza della popolazione sul ricco patrimonio culturale della regione, in passato conosciuto esclusivamente da esperti e addetti ai lavori.
 

Castello di Aymavilles, Valle d'AostaContinuano il lavori per il restauro e l'allestimento museografico dell'originale castello di Aymavilles.

L'edificio, documentato sin dal XIII secolo, è stato più volte trasformato nel corso del tempo, fino ad assumere l'aspetto attuale all'inizio del '700.

Saranno visitabili tutti i piani del castello, compreso l'interessante sottotetto, e sarà accessibile anche ai disabili, grazie a un ascensore che verrà installato in una delle torri.

Il castello ospiterà le collezioni dell'Académie de Saint Anselme, antica e prestigiosa istituzione culturale della Valle d'Aosta.

Sono state scelte soluzioni tecnologicamente avanzate, come il riscaldamento a pavimento alimentato da un impianto con sonde geotermiche. Gli impianti tecnologici verranno ospitati in un'apposita struttura esterna interrata.

L'intero castello e il bel parco a terrazze che completava la scenografia settecentesca di questa prestigiosa dimora saranno visitabili fra alcuni anni.

 
Il donjon e la cappella romanica di Graines, Brusson, Valle d'AostaI castelli di Graines, in Val d'Ayas, e di Saint-Marcel sono stati oggetto di studio e recupero nell'ambito del programma di cooperazione Italia - Francia, INTERREG III A - ALCOTRA, progetto AVER (Anciennes Vestiges En Ruine). Le ricerche hanno permesso di approfondire la conoscenza di questi monumenti mentre gli interventi di restauro conservativo hanno consentito di consolidare le antiche opere murarie.

Il castello di Graines è un castello estremamente suggestivo, sia per la sua collocazione in cima ad un'altura rocciosa, sia perché conserva un aspetto autenticamente medievale. La piccola cappella intitolata a San Martino è uno splendido esempio di romanico. Gli scavi archeologici hanno confermato che il sito è stato oggetto di numerosi interventi, evidenti nelle successive sopraelevazioni delle mura. Alcuni reperti emersi dagli scavi hanno inoltre permesso di datare l'inizio dell'incastellamento al IX-X secolo.

Il castello è visitabile liberamente ed è raggiungibile con un percorso a piedi di 10'.

 
Il castello di Saint-Marcel immerso nel verde della campagna

 

Il castello di Saint-Marcel è un'antica residenza, sconosciuta ai più, posta sul fondo valle in un punto strategico per il controllo dei commerci, in particolare quelli legati alle attività minerarie della zona (vedi itinerario miniere).

Torretta d'angolo del castello di Saint-Marcel, Valle d'Aosta

 

L'edificio è un esempio di castello monoblocco trecentesco, attualmente in rapida ruderizzazione. Gli interventi sono stati pertanto mirati principalmente alla messa in sicurezza dell'opera.

Tra gli elementi di maggiore spicco vi sono le torrette angolari che ricordano quelle del castello di Ussel.

 
Tratto meridionale delle mura romane di AostaLe mura romane di Aosta sono oggetto di un vasto intervento di restauro. L'intera cinta muraria verrà infatti consolidata per limitare i danni derivanti dall'erosione causata delle acque meteoriche. Le mura, lunghe complessivamente 2,5 Km e ancora sostanzialmente visibili in tutta la loro estensione, sono vulnerabili a causa della spoliazione - avvenuta per secoli - del rivestimenti di travertino, che ha messo a nudo la malta della struttura interna.
Recenti scoperte hanno mostrato come l'allineamento delle mura sia legato al ciclo del sole, con probabili riferimenti ad Augusto.

Al restauro seguiranno opportuni interventi di illuminazione e valorizzazione anche attraverso la realizzazione di appositi percorsi di visita.

 
Castello di Quart da sud-estIl castello di Quart, pochi Km ad Est di Aosta, magnificamente collocato sul fianco della montagna, venne eretto dei Signori di Porta Sant'Orso, potente famiglia nobile estintasi nel 1378. La complessa costruzione è frutto di successivi ampliamenti, succedutisi dal XII al XVII secolo. Più che di un castello, si tratta di un vero e proprio abitato fortificato. I lavori di restauro, e i contemporanei scavi archeologici, hanno ulteriormente evidenziato le complesse stratificazioni di questa costruzione. Nella cappella sono stati restaurati gli eleganti stucchi realizzati nel 1606 dal ticinese Giovanni Gabuto.

Il donjon (torrione primitivo) del castello di Quart è decorato con un prezioso ciclo di pitture murali risalenti alla fine del XIII secolo. I temi iconografici rappresentati comprendono le storie di Alessandro Magno, i dodici mesi, Sansone e Dalila. Le storie di Alessandro, in particolare, costituiscono un’assoluta rarità nel contesto storico artistico nazionale di quest’epoca. Nel corso del XVI secolo, purtroppo, i dipinti murali sono stati completamente scialbati per le mutate funzioni del donjon. Poiché i metodi tradizionali di rimozione, fisici e chimici, si sono dimostrati inadeguati, la rimozione dell’intonaco è stata eseguita mediante una strumentazione laser, ed è stata completata nell’estate 2011.

Ciò che conferisce grande fascino a questo sito è la sua perfetta integrazione nel selvaggio ambiente circostante, in una conca soleggiata, allo sbocco dello stretto vallone scavato dal torrente di Quart.

In attesa della conclusione dei lavori e dell'apertura al pubblico, vale comunque la pena di fare una passeggiata nei dintorni che offrono suggestivi scorci del maniero. Il sentiero che dal castello sale fino a Valsainte, attrezzato con cartelli esplicativi, permette di osservare la costruzione dall'alto e di apprezzarne la complessa architettura. Questo percorso ha molti spunti di interesse naturalistico ed è accessibile anche in inverno.

 

Sono ancora in corso i lavori di sistemazione dell'area megalitica di Saint-Martin de Corléans (alla periferia occidentale di Aosta), scoperta nell'ormai lontano 1969. L'area è vasta quasi un ettaro e, per la sua grande importanza scientifica, ha una rilevanza di livello internazionale. Il sito è molto antico ed è rimasto in uso per oltre un millennio: circa dal 3.000 al 1.900 AC. Si tratta di un'area sacra, delimitata da un'aratura rituale, che comprende allineamenti di pali e varie strutture megalitiche: menhir, dolmen, sepolture, grandi stele antropomorfe decorate, una piattaforma triangolare. I riferimenti più stretti sembrano rimandare a culture di area Medio Orientale (Anatolia, Caucaso). Utilizzata in origine come area di culto, venne in seguito utilizzata anche per sepolture. 

Studi archeo-astronomici hanno rilevato come queste strutture siano orientate secondo precise direttrici, legate verosimilmente all'osservazione della volta celeste. In attesa della fine dei lavori di realizzazione del parco archeologico - che permetteranno la conservazione e la valorizzazione dei reperti - si possono osservare dei pannelli esplicativi posti all'esterno del cantiere.

 

Area megalitica St.Martin de Corléans (pannello cantiere) Stele antropomorfe area megalitica St.Martin de Corléans (pannello cantiere)

 

Il sito ha continuato a essere frequentato in epoca romana e nel medioevo, lasciando numerosi strati di reperti in detriti spessi 4-6 metri.

Il progetto di sistemazione dell'area è complesso e molto discusso. L'apertura parziale del sito è prevista per la primavera 2016.

 

Resti di capanne protostoriche al Mont Tantané, Valle d'Aosta. Foto Omar BorettazDal 2003 sono riprese le campagne di scavo alle pendici del Mont Tantané, nel comune di La Magdeleine, dove, sin dal 1970 sono stati scoperti i resti di un insediamento protostorico, posto a 2.440 m di altitudine. L'abitato è composto da 2 gruppi di costruzioni, uno di 25 capanne adiacenti e l'altro di almeno una quarantina. Le costruzioni sono di forma irregolare e mostrano una pavimentazione interna pianeggiante, costituita da pietrisco. I ritrovamenti archeologici (ceramiche, monete romane e gallo-celtiche) hanno permesso di datare il sito all'età del ferro e far risalire l'abbandono dell'insediamento al I secolo A.C. La presenza di elementi di telai testimoniano la presenza femminile e fanno quindi supporre un insediamento stabile, abitato probabilmente per tutto il periodo estivo. Le prossime campagne di ricerca, che a causa dell'altitudine del sito si svolgono per un breve periodo al culmine dell'estate, dovranno portare alla luce l'intero villaggio e dare risposte ai numerosi interrogativi oggi ancora aperti.

 

Negli ultimi anni sono stati segnalati in Valle d'Aosta altri abitati in quota, per ora non studiati.

 

Il forte di Bard che sbarra l'accesso alla pianura padana.Il Forte di Bard, imponente fortificazione militare che controllava il transito attraverso la Valle d'Aosta, è oggetto di un'importante opera di recupero e valorizzazione. Gran parte del Forte, la struttura sommitale denominata Opera Carlo Alberto, è stata aperta al pubblico a gennaio 2006.

Il complesso é sede di un ampio e importante Museo delle Alpi che ha l'ambizioso obiettivo di descrivere le Alpi in tutti i loro aspetti: naturalistici, geografici, storici, etnografici, ecc. Sono inoltre ospitate importanti esposizioni temporanee.

Una sezione, denominata Le Alpi dei ragazzi, realizzata nell'Opera Vittorio, è stata aperta a maggio 2009. Nel 2012 sono state sistemate le suggestive prigioni.

Nell'Opera Ferdinando, inferiore e superiore, sono in corso interventi per ospitare in un prossimo futuro un museo dedicato alla storia militare delle nostre montagne e alla storia del Forte.

Il recupero coinvolge anche il borgo sottostante e ha permesso di restaurare alcune interessanti costruzioni che si affacciano sull'antica strada del centro storico.

L'arco di Augusto di Aosta in una cartolina postale del 1920. Dal sito VMV - Virtual Museum ValléeL'Arco d'Augusto, costruito nel 25 a.C. per commemorare la vittoria delle truppe romane del generale Aulo Terenzio Varrone sulla popolazione locale dei Salassi, e quale omaggio ad Augusto, verrà restaurato per rimuovere i segni del tempo. Il monumento fu oggetto di interventi di recupero sin dal 1716, quando il Conseil des Commis, considerati i danni che il tempo e la pioggia avevano arrecato, decise di salvaguardarlo, eliminando ciò che rimaneva dell'attico originario e costruendo un tetto di protezione.

Sono in programma dei lavori di restauro conservativo del prezioso monumento, per limitare i danni causati delle acque meteoriche alla puddinga utilizzata per la sua costruzione.

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